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Il Poke è attualmente uno dei trend più fiorenti nel business della ristorazione, ma in realtà nasce come umile piatto tradizionale della cucina hawaiiana. Il poke, che in hawaiiano significa “affettare” o “tagliare a pezzetti”, si è affermato inizialmente come presenza fissa nell’alimentazione hawaiiana degli anni ’70. Si crede che fosse già consumato dai native polinesiano, secoli prima dell’avvento degli occidentali nell’arcipelago. Il poke tradizionale hawaiiano si compone di pesce fresco servito con vai condimenti quali sale marino, kukui (anche nota come noce delle Indie), alghe e altre piante marine edibili. Il sale marino veniva usato soprattutto per insaporire il poke, ma anche per conservare il pesce.
All’inizio del 2012, il poke ha cominciato a farsi strada in Nord America, i cui ristoranti hanno iniziato a servire sia versioni tradizionali che rivisitazioni di questo piatto. La versione odierna è nota come “poké bowl” (ciotola di poke), e contiene ingredienti disposti in gruppo piuttosto che mescolati insieme; tra i più popolari: avocado, salsa ponzu, salsa teriyaki, salsa sriracha, coriandolo e cetriolo.
Già prima dell’attuale pandemia globale, i ristoranti di poke hanno cominciato a comparire nelle principali città di tutto il mondo, grazie alla peculiarità di questa pietanza di essere molto saporita, sana e relativamente economica. Con la situazione attuale, in cui impera il delivery, il poke si è trasformato in un’opportunità di business ancora più invitante per i ristoratori.
La rivoluzione del poke è inizialmente approdata a Milano grazie a una coppia di giovani imprenditori, Rana Edwards e Michael Nazir Lewis. Michael è nato a Milano e ha una laurea in Economia a Londra e proviene da una famiglia con una storia trentennale nel business della ristorazione. Rana è una newyorkese con una laurea in Farmacia e un master in Nutrizione presso l’università di Harvard oltre a un dottorato in Nanoscienze Biomediche e una grande passione per una cucina salutare. Rana si è trasferita a Milano nel 2015 per perseguire un altro dottorato all’università Bicocca. Arrivata in città, si accorge con disappunto che la sua pietanza preferita qui è introvabile, perciò decide con Michael, di aprire il primo ristorante di poke a Milano, I Love Poké, nel 2017.
Il format “healthy-casual” del poke ha un successo travolgente: I Love Poké conta ora 7 punti vendita a Milano e 14 nel resto d’Italia. Il cuore delle loro operazioni è il loro laboratorio di 1.500 mq situato tra Pioltello and Segrate, che funge da unico centro di produzione e fornisce pesce fresco a tutti gli store italiani.