Pascucci by shane eaton

Il cosiddetto caffè "third wave" è un termine americano. La schifezza che beve mio padre (Maxwell's house/Folgers) sarebbe la first wave. L'arrivo dell'espresso grazie allo Starbucks è stata la second wave. Meno male è arrivata la third wave che rappresenta la prossima evoluzione di caffè.

La miscela classica italiana consiste di chicchi troppo tostati che danno un gusto molto amaro e bruciato. Questa tostatura aggressiva serve per nascondere tutti i difetti dei chicchi commerciali.

L'idea della third wave è trattare il chicco di caffè come alimento artigianale più che un prodotto di un processo industriale. Ora in America ci sono tanti coffee shop che fanno il caffè specialty/third wave. I grandi nomi sono Blue Bottle, Stumptown e Counter Culture Coffee. Prendono i chicchi migliori dai paesi come il Nicaragua, la Colombia e Panama, a volte da un'unica piantagione. In questo caso, il caffè viene chiamato mono origine.

Il risultato di questo rispetto per il caffè? Un caffè con più complessità. C'è il sentore di frutta tropicale, note acide e anche la terra. E' come paragonare un lambrusco con un barolo.

Oltre alla classica macchina da espresso, ci sono anche dei nuovi metodi per fare dei caffè lunghi con il caffè specialty: Ad esempio, V60, ChemexAeropress, e Siphon. Sono tutti da provare.

Ringraziamo il mitico Raffa del Taglio per aver portato il caffè third wave a Milano. Purtroppo il suo bellissimo locale sta un po' lontano da casa mia. Ora c'è un'altra opzione buona nel centro. Caffè Pascucci è un bar molto carino a San Babila che fa del caffè specialty. Hanno anche una Marzocco, la Rolls Royce delle macchine da espresso.  

I baristi Marta, Luana, Sabrina, Cinzia e Iuri sono bravissimi. Ci sono anche le splendide donne Marina e Giulia che lavorano alla cassa. La prossima volta che siete in centro, vi consiglio di passare da loro a bere un ottimo caffè.

Photos by Toney

Marta

Marta

Marta

Marta

Marta

Marta

Marta e Cinzia

Marta e Cinzia

Luana

Luana

Tattoos and coffee 

Tattoos and coffee 

Giulia pours a V60

Giulia pours a V60

Lorenzo, Sabrina, Marchino, Cinzia, Marta

Lorenzo, Sabrina, Marchino, Cinzia, Marta

 

The third wave of coffee has finally arrived to Italy. For those of you who aren't familiar with the American terminology, the first wave of coffee refers to the commercial and disgusting Folgers filter coffee my Dad still drinks. The second wave was the first arrival of espresso coffee to the USA thanks to Starbucks and Seattle's Best. Third wave is the next evolution...

Many Italians are still under the the false impression that their classic espresso blend they drink every morning at the neighborhood is good coffee. Many consider Naples to have the best espresso in the world. A few years ago, I also shared this mistaken opinion on coffee.  That was until I discovered the third wave revolution of coffee.

Why hate on italian-roasted coffee? It's quite simple, the classic coffee blend is way over-roasted to hide the many defects of the mass produced beans. This gives unpleasant bitterness and burnt taste to the coffee. This is probably why 90% of italians add sugar to their coffee.

The third wave of coffee simply means treating the coffee bean as an artisanal foodstuff instead of thinking of it as an industrial and heavily traded product. Now in America but also Melbourne, Amsterdam, London, Japan, and pretty much everywhere there are serious foodies, there are many specialty coffee shops.. Some examples of third wave cafes include Blue Bottle (San Francisco), Ritual (San Francisco), Stumptown (Portland), Counter Culture Coffee (Durham) and the Coffee Company (Amsterdam). These shops source the beans directly from independent coffee farmers in countries like Costa Rica, Nicaragua, Colombia, and Panama. If the beans come from a single farm, the coffee is called single origin, perhaps the greatest expression of coffee.

The love that goes into coffee from picking the fruit, washing, drying, roasting, and brewing results in a coffee that is much different than commercial coffee. Specialty coffee is far, far more complex. You can get notes of tropical fruit, vanilla and even the terroir. In addition, specialty coffee is more acidic, something that most foodies crave. Specialty versus commercial coffee is like comparing a Barolo consumed directly at the Cavallotto vineyard to one you find at Esselunga.

Other than the extra care that goes into third wave coffee production, there are also a host of new techniques used to brew good coffee. Most of these methods seek to make longer American-style coffees, to yield a mellower but more interesting coffee drinking experience. V60ChemexAeropress and Siphon are some of the more popular methods. Another advantage of these methods is that you don't have to invest €10 000 in a high-end espresso machine. I personally have both Aeropress and V60 at home with a total investment of €100 so far.

In Milano, we can thank Raffa from Taglio from bringing third wave coffe to Milano. Unfortunately his awesome restaurant/bar/foodstore is really far from home. God bless Pascucci that recently opened a cafe in the center of Milano near San Babila/Duomo. Not only do they have great single origin and blended coffee, but also a Marzocco, the Rolls Royce of espresso machines.  Of course, they also do V60, aeropress, siphon and even Chemex if you are really lucky. The staff at Pascucci are all adorable. From the sweet Marina and Giulia at the cash register to the talented MartaLuana, Sabrina, Cinzia and Iuri at the coffee bar. If you are near Duomo, Pascucci is an absolute must visit.

Caffè Pascucci Menu, Reviews, Photos, Location and Info - Zomato

Negroni Draft: un omaggio a Matteo Mevio by shane eaton

Spesso io e Matteo Mevio uscivamo a prendere una birretta dopo il lavoro. Chiacchieravamo di pizza, calcio e vita. Una volta ho portato Matteo al 1930, il mio locale preferito a Milano, di cui sono ambassador. Ero felice di vederlo innamorarsi di un luogo a cui tengo così tanto. Gli ho anche regalato il menù del locale che avevo tradotto in inglese all’inaugurazione di Marghe 2. Matteo mi disse che l’esperienza al 1930 l’aveva ispirato, dandogli l’idea di creare un cocktail capace di sposare il gusto della sua amatissima pizza Margherita.

Ho raccontato l'idea di Matteo a sua mamma Antonella che ha subito pensato di affidarne la realizzazione a Luca Corradini, bartender di fama internazionale.

Luca, come Matteo, nasce a Tirano e vede realizzato il suo talento a Londra. Luca lavora con successo al Savoy e all'Oriole bar (incredibilmente scopro che ha lavorato anche al Keefer Bar di Vancouver, la mia città di nascita); a Londra Matteo lavora con successo al Santa Maria, Franco Manca e Pizza Pilgrims.

Luca e Matteo, pur avendo personalità diverse, sono accomunati da straordinaria passione, sensibilità, umiltà e valori autentici.

Ho conosciuto Luca al concerto dedicato a Teo, dove ha presentato il suo cocktail, Negroni Draft, ad un pubblico emozionato.

Il drink Negroni Draft si ispira alla vita di Matteo e delle persone che gli hanno voluto bene. Rimanda al prezioso momento dell'aperitivo, tempo di condivisione e amicizia.

Il Negroni è forte e deciso come Matteo; è rosso come la passione che Matteo metteva nell'arte di vivere la vita e il suo lavoro. E' dolce e generoso, come Matteo, dal retrogusto amaro, come talvolta la vita.

Il conte Camillo Negroni, di cui il grande aperitivo classico porta il nome, ricorda Matteo: intraprendente, dal palato fino e apprezzante, un curioso viaggiatore.

La base del Negroni Draft è quindi un classico tutto italiano, rivisitato in alcuni dettagli cari a Matteo: Scotch whisky invece del Gin, distillato di birra il cui processo di produzione aveva affascinato Teo, un tocco di Taneda (o, in mancanza, Genepi o Yellow Chartreuse), omaggio alle bellissime vette della Valtellina, topping di schiuma di birra ("Draft" significa ”alla spina”), ideale accompagnamento di ogni pizza, a rendere generoso e delicato il primo sorso per poi lasciare spazio ad un retrogusto amaro e deciso e, per concludere, il profumato richiamo dell'origano secco, omaggio alla Campania, Terra Madre della pizza napoletana. Facoltative, ma di grande effetto, minute pepite di carbone vegetale, ad evocare la magia del forno della pizza e del Vesuvio.

Ricetta

  • 1 parte vermouth rosso
  • 1 parte scotch whisky
  • ½ parte Campari
  • ½ parte Taneda
  • Schiuma della birra preferita

Gli ingredienti vanno mescolati e versati in un bicchiere rock con ghiaccio in abbondanza, aggiungendo la schiuma della birra preferita e l'origano solo alla fine.

Nello spirito di Teo's Lads, associazione no profit creata dagli straordinari amici d'infanzia di Teo, Negroni Draft sarà sulla carta di alcuni locali testimonials in Valtellina, Milano, Londra e altri luoghi del mondo; per ogni drink venduto, un euro sarà devoluto in beneficienza.

Negroni Draft è un cocktail sublime, perfetto anche con la pizza, frutto di amorevoli forze, visibili ed invisibili.

Grazie Luca, Teo ne è grato e fiero.

#Teovive

Grazie a Alessandro Cargnoni e Toney Teddy Fernandez per le foto. 

Matteo al 1930 (foto Alessandro Cargnoni)

Matteo al 1930 (foto Alessandro Cargnoni)

Shane e Matteo da Marghe 2 (foto Toney)

Shane e Matteo da Marghe 2 (foto Toney)

Gli ingredienti del Negroni Draft (foto Toney)

Gli ingredienti del Negroni Draft (foto Toney)

Luca e amici (foto Toney)

Luca e amici (foto Toney)

Michele Viganò (foto Toney)

Michele Viganò (foto Toney)

Luca aggiunge il Martini (foto Toney)

Luca aggiunge il Martini (foto Toney)

Luca versa il whisky nel mixing glass (foto Toney)

Luca versa il whisky nel mixing glass (foto Toney)

Luca versa il drink (foto Toney)

Luca versa il drink (foto Toney)

Antonella assaggia il Negroni Draft (foto Toney)

Antonella assaggia il Negroni Draft (foto Toney)

Carmen prova il drink (foto Toney)

Carmen prova il drink (foto Toney)

Negroni Draft (foto Toney)

Negroni Draft (foto Toney)