Ecco a voi i miei 10 cocktail bar preferiti di Milano, in ordine alfabetico.
1930 Cocktail Bar
Il 1930 è la versione speakeasy del MaG, l’altro cocktail bar di Flavio e Marco sui Navigli. Flavio mi ha spiegato che voleva creare un bar che potesse ricreare l’incanto del Mag, ma in un ambiente più rilassato e privo di stress. Tutto è più lento, in un modo gradevole, al 1930. I barman hanno più tempo per preparare I loro elaborati cocktail, e lo fanno in modo ineccepibile. Non vi sentirete mai di fretta al 1930 e questo vi permetterà di apprezzare a pieno Il vostro cocktail. Provate il Pure Cocktail: Nikka red, umeshu extra shiso, riduzione di aceto, sciroppo di sale, bitter ai lamponi e tarassaco, e bitter alle fave di cacao.
BackDoor 43
Con gli anni le cose sono un po’ cambiate al MaG cafè, che sta al quarto posto nella classifica. L'esperienza magica del MAG ha attirato tanti nuovi clienti. Sabato sera, non c'è più la possibilità di sederti al banco e chiacchierare con i barman. Rispetto a prima, i barman non hanno lo stesso tempo per crearti un cocktail a misura. Ma questo purtroppo è la realtà. Un locale dovrebbe farti stare bene, ma deve anche guadagnare. Per risolvere questo dilemma i ragazzi del MAG hanno aperto lo speakeasy 1930 (al primo posto nella classifica), un cocktail bar privato per gente che vuole bere un ottimo cocktail senza nessuna fretta. E’ un locale eccezionale ma senza una tessera, non puoi entrare.
E quindi i ragazzi del MAG hanno deciso di creare un nuovo genere di cocktail bar. Il BackDoor43 è uno speakeasy nel senso che bisogna prenotare e la location è un segreto. Ma qualsiasi persona può chiamare il loro numero, e se ha un po’ di fortuna, può trovare un posto al BackDoor43. Ci vuole fortuna perché il BackDoor43 è il bar più piccolo al mondo! Se non becchi un posto, non ti preoccupare – fanno anche un servizio takeaway, dove puoi scegliere fra i drink più richiesti del MAG.
Carlo e Camilla in Segheria
Mezzo ristorante, mezzo cocktail bar, Carlo e Camilla in Segheria è un progetto molto ambizioso. Si trova in Via Meda, in quella che è appunto una vera segheria in disuso ormai da anni. Hanno deciso di lasciare lo spazio strutturalmente com'era con le pareti rovinate, il tetto di legno e le travi a vista e devo dire che questo look industriale mi piace molto. Invece di sedermi nella sala principale per cenare, ho optato per testare il loro cocktail bar, che si trova in fondo sulla destra. Head bartender Filippo Sisti usa delle tecniche di preparazione solitamente viste in cucina per creare i suoi elaborati cocktail. Il risultato della sua "cucina liquida" è estremamente interessante.
Strepitoso il Louisiana Soul, un bloody mary rivisitato con una salsa segreta, gin in infusione con carne salada, limone e succo di pomodoro. Il bordo del bicchiere viene ricoperto con una cialda di riso indiano - questo "papadum" dà l’aroma di pane appena sfornato al cocktail. Del nuovo menù, consiglio il Shiny Pisco Ball con Pisco infuso al peperone grigliato, succo guanabana/kiwi, spicy crusta e chevice lime. Buono anche il London Sour (caramello salato, burro di arachidi, Pedro ximenez, Black Label, marmellata aperitivo, melone invernale). Del nuovo menù consiglio An Old Fashioned You Said? (whisky infuso al longan fermentati, liquore al mais cholo affumicato, zucchero, bitter).
Casa Mia
Il Casa Mia è un piccolo ma "cozy" cocktail lounge con diversi tavoli per gruppi e anche un bel divanetto. Hanno arredato il locale per farvi sentire a vostro agio, come se foste a casa vostra. L'atmosfera accogliente e calda del Casa Mia è unica a Milano. Se non volete meditare sul divano, consiglio di sedervi su uno sgabello al banco. I proprietari Amanita e Luigi, e il bartender Federico Pouchain, vi accolgono sempre con il sorriso.
Vi consiglio il Lucky Luke (scotch, mezcal, zucchero, bitter, Campari, tabasco) e il Respiro Esotico (Plantation 3 stars, papaya juice, lime, fresh maracuja). Soprattutto non temete di andare fuori menù: Pouchain è un grande esperto di mixology e non vi deluderà mai.
drinc. Cocktail & Conversation
La prima cosa che si nota si appena si entra nel drinc., oltre la bellezza dello spazio, è l'incredibile ospitalità di Luca Marcellin. Questa non dovrebbe essere una sorpresa data la ricca esperienza di Luca come bartender d'hotel in tutto il mondo, tra cui il suo più recente incarico come bar manager al Four Seasons di Milano. L'interno del drinc. crea la dimensione ideale per un cocktail lounge intimo.
ll Mezicano è uno dei più bei cocktail che potrete mai vedere. Realizzato con mezcal, vermouth rosso, amaro, zucchero liquido, cardamomo amaro e soda, il Mezicano è una bevanda complessa ma elegante.
Il mio drink preferito al Drinc è Nothing like the first sip che vi regalerà l'emozione del primo sorso del Martini cocktail 5 volte! Lascio a voi la sorpresa di questo drink geniale.
MAG café
Quando si visita il Mag in Ripa di Porta Ticinese 43 c'è la sensazione di entrare in un cafè Parisian a Montmartre. Il locale è decorato con buon gusto e ci sono degli armadietti antichi, debolmente illuminati la sera, contenenti rare bottiglie di liquori. Questo dona al Mag un’atmosfera intima e rilassante. Oltre al capo Flavio Angiolillo, mi hanno servito dei grandi bartender della mixology in questi anni com Mirko Turconi, Andrea Dracos, Valentina Grilli e Francesco Bonazzi. Grazie a questi nomi e un'atmosfera incantevole, il MaG rimane sempre il mio riferimento per bere e stare bene a Milano.
Pinch
Il Pinch del gentilissimo Mattia Lissoni è un cocktail bar con uno stile British con un'accoglienza molto solare. Oltre allo staff gentile, al Pinch fanno dei cocktail ottimi. Della lista estiva, vi consiglio l'Amareno con bourbon, liquore alla vaniglia, vodka infusa col cioccolato bianco, mirtillo rosso e black cherry ganache.
Per me la cosa più bella del Pinch e che troverai sempre le stesse facce sedute al banco (Burri e Angelillo!). Un bonus rispetto agli altri: servono del cibo ottimo tutto il giorno. Vi consiglio le olive all'ascolana o il panino con salmone Norvegese.
Rita
Prima del Luca e Andrea, prima del MaG, c'era Rita, nato nel 2002 in Via Fumagalli 1. Il segreto del suo successo? Cocktail rinfrescanti, ingredienti naturali, prodotti sempre di livello. Ho visto un po' di foto su internet del nuovo spazio, con un bar centrale e la bottigliera fatta di legno sul muro. Posso dirvi che le foto non rendono la bellezza del locale. È spettacolare! Mi ricorda un neighborhood bar a San Francisco. Quando sono entrato, l'incanto del Rita mi ha fatto perdere il fiato. Dopo essermi seduto al banco ho iniziato a rilassarmi, ammirando lo splendore della maestosa bottigliera e lo charme dei clienti seduti intorno al bar. Il locale dona una sensazione di serenità, nonostante il caos dell'aperitivo.
I drink? Ho iniziato con il Gin Zen a suggerimento di Pier, fortunatamente presente nel locale. Il drink (zenzero fresco pestato, gin, lime, cordiale al lime, soda, ghiaccio tritato, servito nel tumbler basso) era molto buono: fresco, sour e rinfrescante - un ottimo inizio per la serata estiva. Ho assaggiato anche un Bobby Burns ottimo (vedete la foto) e un Basil Plum sour strepitoso.
Per la mia seconda vista al Rita, sono andato insieme a Simone di Zero.eu, l'unico giornalista che beve più di me a Milano. Ho finalmente conosciuto Edo Nono, un uomo meraviglioso. Ora capsico perfettamente le parole di Pier "Io da grande voglio essere Edo".
Ero felice di rivedere Leo (ex Lacerba) dietro al banco al Rita che ci ha fatto bere benissimo. Il giovane e simpatico bartender Piero ci ha preparato il drink migliore della serata, il Negretti, un negroni rivisitato con Falernum, Campari, rum scuro e dragoncello.
Al Rita il cibo è buonissimo. grazie allo chef Luca Chiaruttini, l'altro proprietario del bar. Suggerisco le squisite alette di pollo alla Coca-Cola. Indimenticabili
Surfer's Den
Yuri Gelmini è un bartender della madonna. Si sapeva già. Ma per qualche motivo (pigrizia), non ero ancora andato a trovarlo al mitco Surfer's Den, 15 minuti a piedi dal Naviglio Grande. Un mese fa, il mio romano preferito Riccardo Rossi è venuto a trovarmi e mi ha chiesto di portarlo ai cocktail bar migliori di Milano. Non potevamo non andare da Yuri! Mi ha preparato un drink divino ispirato dal futurismo: Ape Vigoroso con 2 oz Grappa Moscato d’Asti, ½ oz Taneda, ½ oz Cocchi vermouth e ½ oz Biancosarti. Forte ma equilibrato, questo drink è proprio il mio genere.
Recentemente ho provato il nuovo menù esitivo col mitico bartender Dom Carella. Ci è piaciuto moltissimo Le Capucine con mezcal, lime, succo d'ananas, nettare d'agave, foglie di nasturzi, crusta di capperi e sale marino.
The Spirit
The Spirit è un nuovo cocktail bar in Porta Romana, bellissimo già a prima vista. Ancora prima di entrare, vi colpiranno le finestre ad oblò, irresistibile invito a scoprire cosa si nasconde nel locale. Ce n'è una sul retro (Via Passeroni) e l'altra sulla porta principale (Via Piacenza). E' un gioco divertente, anche se potrebbe essere sfruttato dai paparazzi per spiare la gente all'interno ;)
Appena entrati vedrete Carletto Simbula e la sua squadra, tutti belli e eleganti. La parte più bella del locale è il bancone grande e di classe, fatto in legno di magono. Sedetevi qui sullo sgabello più comodo di Milano. Guardandovi attorno, noterete degli specchi giganti, una matrice di luci sul soffito e una sala in fondo che sembra un'area privè.
I drink del The Spirit sono eccellenti (ocio al prezzo - 15€). Ho provato un Old Fashioned, il Doppelganger (Bulleit bourbon whiskey, sangue del Morlacco, vellutata di verbena, fava Tonka) e il Fairy Pools (Talisker Storm, Drouin Calvados, Macchia Vermouth Rosso, bitter di pompelmo, hibiscus e lime cordial). L'ultimo, il Fairy Pools, è una bomba!
Nella mia lista dei 10 cocktail bar di Milano, troverete locali che propongono dei drink ottimi, ma a prezzi ragionevoli (15€ o meno). Quindi, niente Mandarin anche se stimo Teo e Sume tantissimo. Lo stesso discorso per gli altri locali costosi (ma fighi) come il Replay The Stage.
Chiaramente non ho provato tutti i locali di Milano. Mi mancano ancora Bulk, Doping Club, Enjoy, I Mori, e altri locali validi.